La storia della Villa Gaetana Agnesi

I primi riferimenti cartografici sono rintracciabili all’interno delle mappe di Varedo del catasto teresiano, intorno al 1722,  in cui appare per la prima volta la sagoma della Cascina Valera che definisce una corte chiusa sull’attuale Viale Brianza. Rappresenta un’entità ben definita e di rilievo all’interno del territorio agricolo lungo la strada per Desio, elemento di accentramento del sistema agricolo circostante che comprendeva terreni per vigneti .

La conformazione attuale del complesso della Villa Agnesi e pertinenze appare tuttavia solo del Catasto Lombardo Veneto; la Villa Agnesi, elemento di spicco del compendio immobiliare è da far risalire al XVIII secolo. Si notano inoltre la comparsa di due rustici adibiti e stalla e fienile.

Nel Nuovo Catasto Edilizio Urbano del 1897-1902  ci restituisce un’immagine non molto dissimile dalla precedente. L’impianto è quello caratteristico degli insediamenti settecenteschi comprendente residenza padronale, residenze delle famiglie di servizio e addette al lavoro nei campi, rustici agricoli ed una piccola chiesa.

La fama del compendio immobiliare è da attribuire alla Villa Agnesi, un esempio di dimora di campagna gentilizia lombarda e dimora della nota scienziata e benefattrice Maria Gaetana Agnesi (1718-1799)
La famiglia Agnesi era proprietaria di parte dei fondi della Valera già nel 1722. Alla morte di Paola Agnesi (sorella di Maria Gaetana, illustre matematica e dedita alla carità ed alla beneficenza a causa delle sofferenze patite sin dall’infanzia a causa della salute cagionevole), avvenuta ne. 1824  il possesso passa, per testamento al nipote  Giuseppe Gonfalonieri con un preciso legato: in caso di morte del nipote senza che questi avesse avuto primogeniti maschi, la proprietà sarebbe passata alle Povere Croniche Bisognose di Milano.

Alla morte di Giuseppe Gonfalonieri, nel 1825 tale istituzione non era più esistente  e qui ha inizio una controversia legale, nota come “Causa Pia Agnesi” in quanto la proprietà era contesa tra i Luoghi PII Elemosinieri Riuniti di Milano, l’Ospedale Maggiore di Milano, la Congregazione Municipale e l’Ospedale Fatebene Sorelle; a seguito di un accordo nel 1837 il legato venne concesso all’Ospedale Fatebene Sorelle (la cui prima pietra era stata  posata nell’aprile del 1836), poi Ospedale Fatebenefratelli Fatebenesorelle Ciceri Agnese  con la condizione che, il caso di cessazione dell’attività dell’Ospedale, i fondi in Valera tornassero ai Luoghi Pii Elemosinieri Riuniti di Milano.

Con il tempo la villa decadde e fu declassata a casa colonica; inoltre verso la fine dell’Ottocento  alla cascina Valera  venne installato anche un opificio tessile.

La denominazione della proprietà viene poi modificata nel tempo: da IPAB Ospedale Fatenefratelli Fatebenesorelle Ciceri Agnese ai sensi della L. 6972 del 17.07.1890 a Ente Ospedaliero Fatebenefratelli Fatebenesorelle Ciceri Agnese in virtù della  L. 132/1968 a Ente Ospedaliero Fatebenefratelli Oftalmico in virtù della LR 55/74 nell’ambito della USSL 75/1 del Comune di Milano.

Nel 1990 la proprietà passa dal presidio multizonale ospedaliero l’Ospedale Fatebenefratelli Oftalmico nell’ambito della USSL n. 75/1 del Comune di Milano all’ Opera Pia delle Chiese e Case Parrocchiali Povere della Diocesi di Milano – IPAB a Carattere infraregionale e organismo facente capo alla Curia Arcivescovile di Milano -  (autorizzata con decreto della Regione Lombardia) per un importo di £. 2.500.000.000 preferita per importo e certezza dell’introito  all’offerta del Comune di Varedo che si fermava a £. 2.300.000.000 (vedi verbale del Consiglio di amministrazione dell’Ente Ospedaliero Fatebenefratelli e Oftalmico n. 693 del 28.12.1988 che cita la deliberazione CC di Varedo del n. 197 del 1988) e che aveva iniziato le trattative ben sei anni prima.

Successivamente operatori privati acquistano dall’OPCCPP della Diocesi di Milano gli immobili che, con un Programma Integrato d’Intervento  trasferiscono gli immobili al Comune di nell’aprile  del 2006.

Il complesso della Villa Agnesi e pertinenze è un pregevole complesso architettonico composto da villa padronale, dalle abitazioni del personale agricolo, da numerosi manufatti rustici e da un piccolo edificio chiesastico.
La costruzione della villa, pur risalente alla metà del XVIII secolo, è successiva alle cascine che formavano la corte a sud della via Brianza, al corpo ad “L” a nord della strada, e alla chiesetta (seicentesca) a nord-est della villa stessa. Villa Agnesi (particelle 29-36-38) s’inserisce quindi nella corte storica della “Cascina Valera”, costituendone con il corpo principale il lato sud e formando con i due corpi laterali di servizio, a sud-est e sud-ovest, una ulteriore corte (particella 37), chiusa a sud da una sagomata cinta muraria realizzata con corsi regolari di pietra e mattoni.

L’edificio padronale articolato su tre piani, presenta un portico a tre campate su colonne binate e, al suo interno, conserva ancora l’originario scalone d’onore con balaustra barocca con pietra arenaria. I corpi di fabbrica laterali sono invece sviluppati su due piani, come pure il corpo porticato (ad archi ribassati), verosimilmente coevo alla villa, che chiude il lato est della corte principale (particella 32). Il corpo di fabbrica che chiude a nord la corte, e che ne consente l’accesso tramite un portale ad arco ribassato, ospita invece le abitazioni di tipo popolare e una vecchia osteria.

L’edificio che costituisce il lato ovest della corte, destinato a stalla al piano terra e fienile al piano primo, presenta la facciata su corte scandita da cinque archi a tutto sesto, rimarcati da cornici in cotto.

Completa il nucleo centrale un corpo abitativo di due piani, con distribuzione a ballatoio e scansione regolare delle aperture, che si estende dall’angolo sud-ovest della corte verso ovest, formando un prolungamento della villa Agnesi.

Ad ovest della cascina si trovano poi due rustici (particelle 20 e 28), a pianta rettangolare e sviluppo di due piani fuori terra, adibiti a stalla e fienili.

A nord-est del nucleo centrale, e a sud della via Brianza, sorge la chiesetta dedicata all’Annunciazione di Maria, che presenta un’aula rettangolare con volta a botte e l’abside con volta a crociera.

Un ultimo elemento degno di nota è il corpo di fabbrica a “L” attestato a nord della cascina e della Via Brianza (particella 10), che ospita nell’ala nord le abitazioni di tipo popolare, con distribuzione a ballatoio, e nell’ala sud la stalla e il soprastante fienile.
Le modalità costruttive impiegate sono alquanto omogenee e prevedono murature portanti in mattoni pieni, strutture orizzontali e orditure di copertura in legno. Le residenze padronali, poi, rilevano ancora porzioni di pavimentazione in cotto lombardo e soffitti a cassettoni.

Le aree pertinenziali dell’antica cascina, tanto a nord quanto a sud della Via Brianza, sono punteggiate da numerosi corpi accessori, edificati in gran parte durante il secolo XX, che denotano caratteri di minor pregio.

Nonostante versi in stato di abbandono, e sia stato oggetto di rimaneggiamenti e superfetazioni (in particolare durante il secolo XX), il complesso architettonico di “Villa Agnesi e pertinenze” rappresenta tuttora un articolato e stratificato esempio di residenza extraurbana lombarda, testimone di antiche e sapienti consuetudini del fare e del costruire.

Il complesso è vincolato  ai sensi dell’art. 10.1 del D. Lgs 42/2004 con decreto Ministero per i Beni Culturali e  Ambientali del 05.12.2005

Fondazione "La Versiera 1718"
Via Vittorio Emanuele II - 1
20814 - Varedo MB
Codice Fiscale: 91122040156
Partita IVA: IT08965180964

Contatti
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.