La Fontana
La fontana posta in asse con la villa, il viale e la forma ellittica concava in cui è contenuta, ha la dimensione di 121,38 mq con uno spruzzo centrale.
Il bordo è realizzato in pietra di molera, mentre la pavimentazione della vasca è costituita da un disegno a mosaico creato con tessere bicrome: quelle bianche in marmo di Carrara, quelle scure in calcare nero.
Alla fontana, si accede da quattro scaloni con direttrici ortogonali i cui gradini, in acciottolato bicromo quarzo del Ticino quelli chiari e serpentina quelli scuri, costituiscono un prolungamento prospettico al percorso pedonale che circonda il bacino ellittico ad un livello superiore.
Ogni scalinata di discesa alla vasca, presenta i vertici d'inizio e fine percorso caratterizzati dalla presenza di due statue poste su piedistalli realizzate in ceppo gentile.
I parterre di discesa dal piano pedonale alla fontana, sono otto; la geometria dei percorsi è abbellita da bordure fiorite a forma di giglio (richiamando anche in questo caso uno dei simboli dello stemma di famiglia).
I percorsi in ghiaia bianca sono delimitati, perimetralmente, da cordoli in acciottolato bicromo che favoriscono lo scorrimento di acqua superficiale verso piccole grate posizionate nella parte inferiore dei parterre.
Il materiale di risulta ottenuto dallo scavo del grande ellisse centrale viene accumulato gran parte a sud-est, in parte a sud-ovest del parco per dar luogo a piccole alture.
Dal 1935 al 1942 il barone Bagatti Valsecchi, mette a disposizione il suo parco e la fontana per i bambini della colonia elioterapica, consolidata istituzione “salutista” nata sotto il governo fascista per i figli dei richiamati alle armi.
Oggi della fontana e di tutto il suo parterre a prato, è stato riportato alla luce il cordolo in acciottolato, mentre il mosaico pavimentale, il bordo perimetrale della vasca e l'impianto idrico necessitano di accurato restauro.