• La Storia

    La famiglia Bagatti è presente a Varedo già dal XVI secolo: Pasino de Bagatis, nel 1530 stipula un contratto di enfiteusi con il Monastero di S. Maria Maddalena al Cerchio di Milano. Dopo la peste manzoniana, la famiglia si trasferisce a Milano nel XVII sec. avviando fortunate attività che porteranno il progressivo accrescimento del patrimonio di famiglia. Contemporaneamente i terreni di Varedo, che includono la loro residenza, subiscono un incremento, grazie ad una politica di acquisizione di nuovi fondi, per un totale di ca. 340 pertiche milanesi complessive. Con la soppressione delle confraternite religiose promossa da Napoleone, i Bagatti, così come molti altri esponenti del ceto borghese legati da contratti di enfiteusi con ordini ecclesiastici, si trovano in pieno possesso di vaste proprietà.

  • I Fiori del Parco

    Il parco della villa è cosparso di tanti fiori spontanei, piccole essenze colorate che con le loro fioriture stagionali decorano e arricchiscono il giardino.

    Conoscere e riconoscere ogni minuscola essenza, significa appropriarsi di una memoria storica sovente dimenticata: sarebbe bello che ognuno di noi entrando nel parco vedesse, non soltanto un semplice fiore, ma l'anemone, il trifoglio, il bucaneve, la fragolina selvatica....

    Di seguito alcune delle essenze classificate:

  • La Ghiacciaia

    Le vecchie conserve di ghiaccio, chiamate in dialetto milanese “giazzere” erano le antenate dei moderni frigoriferi.

    A Varedo ne sono state catalogate cinque, quella nella parco della villa dei Bagatti Valsecchi è ritenuta la più caratteristica e l'unica conservata.

    La ghiacciaia si trova nell’angolo ovest del giardino, vicino al muro di cinta confinante con via Vicolo al Viale.

    Privilegio di nobili e proprietari terrerieri, venne costruita nel 1882 per volere della famiglia Bagatti Valsecchi, e fu attuata dal capomastro Edoardo Arrigoni.

    Di forma circolare, ha una profondità di circa 7 metri, vi si accedeva attraverso un breve passaggio a forma di grotta artificiale realizzata da grossi blocchi di ceppo di Montorfano.

  • Il Porticato

    Varcando l'imponente cancello in ferro battuto da Via Vittorio Emanuele II, il lato destro del muro perimetrale affacciato su via Vicolo al Viale, è definito da un camminamento coperto che serviva da collegamento tra la foresteria e le scuderie, il ricovero delle carozze e alcuni locali adibiti a selleria, ferratura dei cavalli, deposito fieno.

    Il portico è sorretto da ventiquattro colonne in granito bianco recuperate dai fratelli Bagatti Valsecchi dal demolito Lazzaretto di Milano; sotto al portico vi era un lapidario costituito da frammenti di decorazioni per lo più di fattura e provenienza rinascimentale.

    I reperti esposti dai Bagatti provenivano per la maggior parte, dal convento milanese di S. Erasmo e dal Palazzo Castiglioni-Branda di Castiglione Olona.

  • Il Lazzaretto

    Il primo Piano Regolatore di Milano redatto da Cesare Beruto, vide tra il 1882 e il 1890 la demolizione del Lazzaretto, l'enorme estensione venne lottizzata per l'edificazione di nuovi edifici popolari.

    Fu risparmiato, a testimonianza dell'esistenza, un piccolo tratto tuttora esistente in via San Gregorio al civico 5, inserito nello spazio ceduto per la costruzione di una scuola elementare.

    Dell'originario impianto, restano cinque celle e mezzo, sei finestre e cinque ‘torresini’, affiancate dal fossato e affacciate all’interno su un’area adibita a piccolo giardino.

  • La Fontana

    La fontana posta in asse con la villa, il viale e la forma ellittica concava in cui è contenuta, ha la dimensione di 121,38 mq con uno spruzzo centrale.

    Il bordo è realizzato in pietra di molera, mentre la pavimentazione della vasca è costituita da un disegno a mosaico creato con tessere bicrome: quelle bianche in marmo di Carrara, quelle scure in calcare nero.

    Alla fontana, si accede da quattro scaloni con direttrici ortogonali i cui gradini, in acciottolato bicromo quarzo del Ticino quelli chiari e serpentina quelli scuri, costituiscono un prolungamento prospettico al percorso pedonale che circonda il bacino ellittico ad un livello superiore.

    Ogni scalinata di discesa alla vasca, presenta i vertici d'inizio e fine percorso caratterizzati dalla presenza di due statue poste su piedistalli realizzate in ceppo gentile.

  • Il Parco

    Il parco della villa ha un'stensione di circa 64.500 mq.

    Nel 1884 ha inizio la sistemazione dell'intera area. Progettato su modello del giardino all’inglese, il parco è costituito da vari elementi: decorativi, come le statue e la fontana, formali come il galoppatoio, gli orti e una collinetta artificiale, architettonici come la ricostruzione della porta San Gregorio del Lazzaretto di Milano e la ghiacciaia.

    Il giardino, di gusto eclettico, è una felice combinazione tra il formale, con la regolarità delle forme geometriche, cerchio e ellisse della fontana, e l’informale con lo sviluppo del giardino paesistico con i suoi percorsi sinuosi, i movimenti del terreno e le quinte arboree.

    Il parco risulta piantumato prevalentemente con essenze a foglia caduca, spesso concentrate in piccoli gruppi di tre alberi, studiato proprio per garantire una piacevole visione in tutte le stagioni.

  • La Dimora

    Nel corso dell'800 e nel contesto milanese in particolare, si realizzano numerosi restauri di edifici e si interviene nelle ristrutturazioni adattando architetture già preesistenti al nuovo gusto dell'epoca

    Sul finire del secolo si sviluppa inoltre una cultura antiquaria che mira alla conoscenza e alla raccolta dei reperti antichi, sulla base dei medesimi principi che avevano ispirato le importanti raccolte d'arte della nobiltà tardo-neoclassica, procedendo anche oltre, in termini critici, e utilizzando tali reperti anche al di fuori di una logica museale moderna.

    In questo fiorente ambito culturale, si inseriscono figure come quelle della nobile famiglia Giuseppe e Fausto Bagatti Valsecchi che, nelle loro dimore, intervennero con un linguaggio eclettico, decorativo e architettonico, fatto di integrazioni di antichi reperti ed elementi originari, recuperati e contestualizzati nelle loro abitazioni, cittadine o di villeggiatura.

Fondazione "La Versiera 1718"
Via Vittorio Emanuele II - 1
20814 - Varedo MB
Codice Fiscale: 91122040156
Partita IVA: IT08965180964

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